cattedrali del mare postindustriale workshop 10 novembre 2009

La costa del Mediterraneo è disseminata di luoghi che rappresentano, come in un caleidoscopio, lo straordinario intreccio tra il territorio, l’uomo e le tecnologie di produzione e di costruzione. Questi paesaggi preziosi e fragili, spesso abbandonati e sottratti alla percezione comune, sono le Cattedrali del Mare: templi laici del lavoro lungo il complesso confine tra terra ed acqua. Per ogni regione italiana si è scelto un esempio emblematico di questo intreccio, nel suo delicato equilibrio tra riconversione ed implosione, tra opere della natura e dell’uomo. Si è posta l’attenzione su tanti manufatti dimenticati ma anche sui sistemi culturali territoriali di riferimento. Queste risorse sono raccontate attraverso un documentario, un libro, una mostra itinerante, che scandagliano diversi patrimoni, su scala europea ed italiana, con l’intento di evindenziare criticità e opportunità nel recupero delle Cattedrali del Mare.

italia cattedrali del mare postindustriale workshop 10 novembre 2009

Abbiamo trattato dei principali arsenali italiani, che sono ancora in uso produttivo e militare, di Venezia, La Spezia e Taranto. Come esempio di recupero del patrimonio industriale costiero abbiamo scelto la Città della Scienza a Bagnoli e la Manifattura delle Anguille a Comacchio. Alcuni casi presentati sono sul waterfront adiacente alla città storica, come le infratrutture portuali e gli arsenali appunto, come a Trieste e Comacchio; altri erano del tutto periferici ma ora sono stati avvolti dalla pressione urbana, come nei casi di Follonica, Piombino, Portorecanati e Vibo Valentia. Altre cattedrali laiche sono isolate sulla linea di costa e raccontano le tante interazioni possibili tra terra mare ed architetture industriali: dai manufatti lanciati nel mare, come le Piattaforme offshore o i Trabocchi abruzzesi, alle borgate incastrate sulla falesia come a Buggerru, Furore e all’Argentiera, all’hangar che sovrasta la costa come ad Augusta. Infine, alcuni casi rimangono ancora in splendida solitudine sulla battigia, come a Sampieri ed a Porto Santelpidio.

La costa italiana è lunga quasi la metà dell’intera costa mediterranea europea e dunque l’indagine a campione sul nostro patrimonio può e deve essere prototipo a livello internazionale. Non a caso il progetto trae spunto da una mostra itinerante che ha toccato nove paesi europei nel 2006 in un contesto europeo dove costruire nuove reti e progetti tra le istituzioni responsabili dello sviluppo delle Cattedrali del Mare.